Era il 25 giugno del 1997 quando venne dato alle stampe il primo libro di una scrittrice totalmente sconosciuta, J.K.Rowling, dal titolo “Harry Potter e la Pietra Filosofale”. Il successo fu enorme quanto inaspettato ma venne ben presto eclissato dal fenomeno che si venne a creare intorno al mondo magico ideato dall'autrice e tratteggiato nei 7 libri che compongono la saga , il successo planetario dei romanzi è stato duplicato dalla trasposizione cinematografica dell'intera serie in 8 film di straordinario successo.

Negli anni le iniziative a corollario del mondo magico dei maghi sono state innumerevoli in tutto il mondo. A Milano, in particolare, dal 12 maggio al 9 settembre 2018 nella sede de La Fabbrica del Vapore è approdata la mostra “Harry Potter The Exhibition”, gli appassionati hanno avuto a disposizione 1600 metri quadrati pieni degli oggetti di scena utilizzati nei film e con ambienti ricreati, effetti speciali e la colonna sonora dei film in sottofondo.

Quest'anno, dall'11 novembre 2022, l'iniziativa organizzata nelle meravigliose sale della prestigiosa sede del Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci è Il ballo del ceppo descritto dalla Rowling nel quarto libro della saga ”Harry Potter e il calice di fuoco”.

Il motivo per cui a distanza di 25 anni dalla pubblicazione del primo libro i fan siano ancora tanti sfugge alla comprensione dei non appassionati della serie mentre gli appassionati li guardano con commiserazione perché, come autentici Babbani, non avranno mai accesso al mondo dei maghi.

Se andiamo ad analizzare nel dettaglio i libri non si notano complesse strutture narrative; i personaggi principali sono gli stessi dal primo volume all’ultimo, le ambientazioni anche, le sequenze temporali identiche.

La scrittrice ha preso normali ragazzini scegliendo nella casistica umana: il dispettoso, l’odioso, l’imbranato, l’ultimo e il primo della classe, il distratto, il pignolo, il cieco esecutore, il leader; ha aggiunto il corredo tipico delle fiabe: la bacchetta magica, il pentolone, il mago cattivo, l’eroe positivo, basta prendere le carte di V.J. Propp per ritrovare tutti gli ingredienti, ed ha inventato un universo segreto, fantastico, magico.

In questo mondo parallelo i personaggi rimangono sempre fedeli a se stessi, in sette anni crescono in altezza, prendono vita le prime fantasie sentimentali ma per il resto non sono maturati, gli odiosi sono rimasti odiosi, gli imbranati rimangono imbranati, Harry è sempre Harry, non cambia neanche il nemico che, pur sotto sembianze diverse è sempre lo stesso con un unico chiodo fisso: distruggere Harry.

Non cambia la struttura narrativa; Harry trascorre le estati nella casa dove è vissuto dall’età di un anno fino ad undici anni, affidato ad una famiglia forzatamente adottiva ed anafettiva per scelta, per le vacanze va a casa dell’amico del cuore, il resto dell’anno lo trascorre nel castello magico dove è collocata la scuola, l’anno scolastico è scandito dalle feste canoniche, anche i maghi festeggiano il Natale, in un continuo intreccio dentro e fuori tra mondo magico e mondo “normale”, senza magia, nel quale i Babbani devono arrangiarsi con la tecnologia per sopperire al fatto che lì di bacchette magiche non ce ne sono.

Il linguaggio utilizzato è semplice, facile da seguire la trama, i dialoghi, anche quello tra i ragazzi, sempre molto forbiti, non cambia il registro linguistico tra professori e ragazzi o tra adulti.

Quindi? Cosa ha reso questa storia così speciale da vendere milioni di copie?

Forse la figura di Harry? Un’infanzia sofferta, senza genitori, odiato e vessato dai familiari eppure è un buono, leale con gli amici, corretto con i nemici, con un senso della giustizia che non ammette tentennamenti, anche quando trasgredisce alle regole degli adulti lo fa sempre a fin di bene.

La corazza protettiva garantita dal sacrificio della sua mamma o in generale di tutte le mamme presenti nei 7 libri, anche delle mamme che stanno dalla parte dei cattivi ma che difendono e si sacrificano sempre per i figli?

Il fatto che è riuscita ad avvicinare i ragazzi alla lettura e già questo sa di magia?

Ognuno può scegliere la propria motivazione, di sicuro quando si arriva all’ultimo libro, “Hatty Potter e i doni della morte” si verifica una sorta di alchimia, tutto quello che era stato raccontato nei volumi precedenti, ogni briciola di pane che la Rowling ha disseminato per strada, ne “I doni della morte” trova la sua esatta collocazione e diventa tassello di una panoplia che rappresenta la complessità del genere umano e le sue lotte quotidiane per vivere.

O forse, semplicemente, la magia operata è il fatto che, alla fine, come nelle fiabe, il cattivo perde e il buono vince, sempre.

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