Una cartolina da… Roma antica

Roma, città eterna, è questo l'appellativo che si è meritata nel corso dei secoli questa città posta nel cuore dell'Italia, nata da un minuscolo agglomerato di capanne e diventata padrona di buona parte del mondo conosciuto per poi diventare il cuore pulsante della Cristianità, dell'arte, della bellezza.
Camminare per le strade di Roma oggi è come essere dentro una macchina del tempo, senza pause, senza interruzioni si passa dall'Età del Ferro, al periodo monarchico, alla Repubblica, all'Impero, al Medio Evo, al Rinascimento, all'Illuminismo per finire agli ultimi secoli del secondo millennio.
Ogni momento storico ha lasciato tracce e documenti, in ogni periodo ci sono state persone che hanno avuto come obiettivo quello di rendere Roma più bella, più ricca di opere d'arte, più straordinaria ed affascinante.
Prima artefice di tanta bellezza è stata di sicuro madre natura, Roma nata su sette colli si è poi adagiata nella pianura intorno, cinta e attraversata dal biondo Tevere, clima mite, mai troppo freddo in inverno, le poche nevicate la rendono ancora più magica, mai troppo calda in estate, c'è sempre un filo d'aria che permette di respirare anche nella canicola d'agosto.

Il Tevere e Ponte Sant'Angelo dalla Mole Adriana

Roma nasce nella leggenda, i suoi fondatori, secondo la mitologia classica e gli scrittori del periodo d'oro, discendono direttamente dal dio Marte, i progenitori discendono da Ascanio, figlio di Enea e nipote di Anchise e Afrodite. Si capisce che con nomi così altisonanti nella genealogia o si diventa grandi o si muore.
I primi a governare questo minuscolo villaggio furono i re, la leggenda dice sette, non abbiamo certezze storiche assolute su di loro ma sappiamo che ognuno ha contribuito a creare un pezzo della vita di questa città, dalla riforma del calendario di Numa Pompilio, alle mura di Servio Tullio, alla Cloaca Maxima, il sistema fognario talmente avveniristico da essere in funzione tuttora. Tramontati i re la forma di governo scelta è la repubblica, dal latino Res Publica, cosa di tutti, il governo della città è affidato ai cittadini con tutti i distinguo del caso su chi potesse chiamarsi cittadino romano. A mettere fine a questo periodo sarà Caio Giulio Cesare che assumerà l'incarico di dittatore a vita, l'onore di diventare il primo imperatore di Roma toccherà al figlio adottivo di Cesare, Gaius Octavius, passato alla storia con il nome di Cesare Ottaviano Augusto.
Di ogni epoca, di ogni sovrano Roma conserva le tracce, monumenti straordinari che raccontano la sua storia.
Le più antiche tracce le troviamo sul Colle Palatino, gli antichi romani erano assolutamente certi che davvero il primo re fu Romolo e che fu lui a tracciare il solco che delimitava il perimetro della città, noi sappiamo con certezza che sul colle Palatino sono state trovate prove di insediamenti risalenti all'età del ferro e che i romani consideravano una di quelle capanne la residenza di Romolo più volta distrutta dal fuoco e ogni volta amorevolmente restaurata.

Casa Romuli

Facendo un salto di qualche secolo andiamo alla ricerca delle tracce di Giulio Cesare, tracce che più che nei monumenti troviamo negli scritti del conquistatore della Gallia che nei suoi libri, "De bello Gallico" e "De bello civili", narrò le sue imprese militari e le sue vittorie, le battaglie ma anche la vita dei soldati e delle popolazioni che i romani consideravano barbari lasciandoci una sorta di fotografia della geografia dei territori conquistati. A Campo Marzio, dove all'epoca si riunivano in assemblea i senatori, Ottaviano Augusto fece erigere una lapide nel punto in cui Giulio Cesare fu trucidato a pugnalate dai congiurati che volevano restaurare la repubblica. Oggi il sito con i resti di tre templi e la lapide si chiama Largo di Torre Argentina.

Largo di Torre Argentina

Statua di Ottaviano Augusto

Di Ottaviano Augusto troviamo molte più tracce: la sua casa, la casa della moglie Livia, il mausoleo, l'Ara Pacis Augustae, fatta costruire dall'imperatore per simboleggiare il lungo periodo senza guerre chiamato Pax Romana e le Res Gestae Divi Augusto, il racconto di quanto aveva fatto durante il suo lungo regno scritto dall'imperatore in persona e fatto incidere da lui su tavole di bronzo.

Ara Pacis

Mausoleo di Augusto

 

Affreschi della Villa di Livia a Prima Porta oggi al Museo Massimo

Una visita la merita senz'altro la Domus Aurea, l'enorme dimora fatta costruire da Nerone che occupava ben tre dei sette colli romani: palazzi, giardini, statue, giochi di luce e di acqua, affreschi sulle pareti, lusso sfrenato che i successori si affrettarono ad occultare costruendo intorno e sopra la Domus terme, templi e il più famoso anfiteatro al mondo, l'anfiteatro Flavio dalla dinastia che lo fece costruire ma che è noto a tutti come il Colosseo, dalla colossale statua di Nerone nelle vesti di Elios, il dio Sole, che si trovava proprio accanto all'anfiteatro.

Ricostruzione di una delle sale della Domus Aurea

Domus Aurea, decorazioni

Anfiteatro Flavio o Colosseo

Colosseo

Arena del Colosseo

Un altro documento importantissimo è la colonna Traiana, fatta scolpire da Traiano per festeggiare la conquista della Dacia, l'attuale Romania. Il fregio che la decora può essere paragonato ad una pellicola cinematografica che si srotola lungo i 100 piedi, (29,78 m), della colonna e, in ogni inquadratura, è raccontato un pezzetto di vita dei vincitori e dei vinti ma anche dei contadini, degli artigiani, degli animali immortalati nelle 2500 figure che la decorano.

Colonna Traiana

Particolare del fregio della Colonna Traiana

Altri due monumenti che troviamo hanno una singolare storia: da templi e mausolei pagani furono trasformati in dimora papale e in chiesa, trasformazione che ce li ha consegnati quasi intatti. Il primo è il Pantheon, fatto costruire da Marco Vipsanio Agrippa per onorare il suo grande amico e suocero Ottaviano Augusto, la più incredibile struttura mai realizzata, ancora ogni il Pantheon detiene il primato di cupola più grande al mondo mai costruita in calcestruzzo. All'interno sono custoditi i resti dei pittori Raffaello Sanzio e Annibale Carracci, del musicista Arcangelo Corelli, dei sovrani di casa Savoia, Vittorio Emanuele II e il figlio Umberto I e la moglie Margherita.

Pantheon

Frontone del Pantheon

Interno del Pantheon

Oculus del Pantheon

Il secondo è la Mole Adriana, fatta costruire dall'imperatore Adriano come tomba, fu ribattezzato Castel Sant'Angelo dal papa Gregorio I che affermò di aver visto proprio sulla Mole l'Arcangelo Michele nell'atto di rinfoderare la spada ad indicare che l'epidemia di peste, che infuriava nella città in quel periodo, stava per terminare. Castel Sant'Angelo divenne da allora una fortezza, una prigione, vi furono imprigionati, tra gli altri, Benvenuto Cellini, Giuseppe Balsamo, detto conte di Cagliostro, e Giordano Bruno, una residenza papale collegata al Vaticano dal passaggio coperto detto il Passetto, e fu scelta come ambientazione del terzo atto della Tosca, una delle opere più belle di Giacomo Puccini.

Castel Sant'Angelo

Il Passetto

Terrazzo dell'Angelo

Se pensate che la storia antica di Roma si esaurisca in queste pagine siete davvero fuori strada nonostante il famoso detto che tutte le strade portino a Roma, per capire e apprezzare davvero la città bisogna partire e andare a viverla, percorrere i suoi vicoli, riposare nelle sue piazze, respirare quella bellezza che la rende davvero, oggi come due millenni fa, Caput Mundi,

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