Feeling at home even thys far away

La National Gallery è la più imponente raccolta di dipinti di Londra, oltre 2300 capolavori provenienti da tutta Europa. La pinacoteca nasce nel 1824 quando la Camera dei Comuni, un ramo del Parlamento britannico, ne decise la fondazione con l'acquisto di 38 opere appartenenti alla collezione privata del banchiere John Julius Angerstein morto l'anno precedente. All'inizio la collezione rimase nella stessa casa del banchiere poi fu trasferita in un palazzo vicino e quindi fu decisa la costruzione della nuova sede situata nella parte nord di Trafalgar Square, una delle più spettacolari e scenografiche piazze della città. La struttura neoclassica sormontata da una maestosa cupola si affaccia sulla piazza dedicata all'ammiraglio Orazio Nelson contribuendo al suo fascino con il frontone sorretto da colonne che fa da ingresso al museo e le torrette che sovrastano le due ali simmetriche.

Il museo, a differenza di altri grandi musei internazionali, è dedicato interamente alla pittura ed è strutturato in quattro sezioni temporali dove sono esposte più di 2300 opere che coprono un arco temporale di 700 anni dal 1200 al 1930.

Considerato che in quel lasso di tempo fu l'Italia la terra dove nacquero e svilupparono le loro capacità molti tra i più alti rappresentanti del panorama artistico mondiale non fa meraviglia che nella pinacoteca londinese vi siano intere sale dedicate alla pittura italiana e che siano presenti opere di maestri celeberrimi da Cimabue a Masaccio, da Giotto a Piero della Francesca, da Leonardo a Michelangelo, Tiziano, Caravaggio oltre ad innumerevoli altri..

Seguendo la struttura temporale del museo le opere che invitano il visitatore a fermarsi sono davvero tante.

Nella sezione che copre il periodo tra il 1200 e il 1500 ecco che troviamo una Maestà con due angeli di Cenni (Bencivieni) di Pepo detto Cimabue. La pittura di quel periodo è ancora legata allo stile bizantino, figure ieratiche, idealizzate, Cimabue è tra coloro che iniziano a staccarsi da quello stile, nel dipinto lo sfondo è ancora piatto, dorato, il trono però si stacca, è posto di tre quarti, finemente intagliato, ricoperto da un panno rosso su cui spicca il mantello blu della Madonna che guarda direttamente verso lo spettatore come i due angeli mentre il bambino gioca con la mano della madre.

Cimabue - Maestà con due angeli

Altro grande maestro che troviamo è Tommaso di Ser Giovanni di Mone, detto Masaccio perché, secondo il Vasari, era “persona astrattissima e molto a caso, come quello che, avendo fisso tutto l'animo e la volontà alle cose dell'arte sola, si curava poco di sé e manco d'altrui... per Tommaso che era il suo nome, fu da tutti detto Masaccio. Non già perché e' fusse vizioso, essendo egli la bontà naturale, ma per la tanta trascurataggine.”

Sicuramente non c'è niente di trascurato nei suoi lavori.

Masaccio - Maestà con Bambino e angeli

Fra' Filippo Lippi crebbe a Firenze nel periodo in cui esprimevano la loro arte, tra gli altri, Masaccio, Donatello, Brunelleschi. Figlio di un macellaio a due anni fu affidato, dopo la morte della madre, insieme al fratello, ad una zia, ad otto anni, sempre insieme al fratello, fu mandato nel convento del Carmine dove prese i voti e poté assistere alla realizzazione della cappella Brancacci da parte di Masolino e Masaccio. La sua vocazione artistica prese il via proprio da questo evento. Lavorò in diverse città italiane, a Prato conobbe una suora, i due si innamorarono e andarono a vivere insieme, la Lippina, come veniva chiamata Lucrezia Buti, divenne la modella di molte delle sue indimenticabili Madonne.

Fra Filippo Lippi - Annunciazione

Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, detto Botticelli svolse il suo apprendistato nella bottega di Filippo Lippi e poi, probabilmente, in quella del Verrocchio. Alla National Gallery sono presenti alcuni suoi dipinti, Venere e Marte è l'unico dipinto di Botticelli a tema mitologico che si trovi fuori dall'Italia. Il quadro raffigura i due fratelli e amanti sdraiati su un prato, Marte abbandonato nel sonno, esausto, non si sveglia neanche al suono del corno di conchiglia che un fauno fa squillare proprio nel suo orecchio, altri fauni si sono impossessati delle sue armi per giocarci, Venere lo osserva, tranquilla. Il quadro sembra essere l'allegoria del matrimonio in cui l'Amore personificato in Venere sconfigge la violenza rappresentata dal dio della guerra.

Sandro Botticelli - Venere e Marte

Botticelli -Venere e Marte - particolare

Botticelli -Venere e Marte - particolare

Botticelli -Venere e Marte - particolare

Tra i pezzi più pregiati un posto d'onore spetta sicuramente alla Vergine delle rocce di Leonardo Da Vinci che occupa, quasi da sola, una stanza a lei dedicata.

Parlare di Leonardo non è necessario, a quasi 600 anni dalla sua nascita è ritenuto da tutti, ancora oggi, il più grande genio universale che sia mai esistito. La Vergine delle rocce presente a Londra è la seconda versione del medesimo soggetto, la prima si trova presso il Museo del Louvre di Parigi.

La versione che si trova nella National Gallery era situata in origine sull'altare della chiesa di San Francesco Grande a Milano, nel 1785 il conte di Cicognara la vendette al pittore inglese Gavin Hamilton per 112 zecchini romani, nel 1880 venne acquistata dalla galleria.

Leonardo da Vinci - La Vergine delle rocce

I protagonisti del dipinto sono Maria in posizione centrale che abbraccia Giovanni Battista che si rivolge a Gesù benedicente sorretto dall'angelo che rivolge lo sguardo allo spettatore quasi ad includerlo nell'azione rappresentata; i personaggi, lo straordinario gioco di ombre e luci che si sviluppa tra le rocce dello sfondo, i fiori che crescono a profusione intorno ai personaggi, la torsione dell'angelo che fa da tramite tra i personaggi del dipinto e l'osservatore, creano un insieme che affascina e trascina dentro il quadro.

Leonardo da Vinci - La Vergine delle rocce - particolare

Leonardo da Vinci - La Vergine delle rocce - particolare

Antonello da Messina è un altro grande artista presente con più opere, una tra tutte è il Ritratto d'uomo. Il pittore ha realizzato diversi quadri che rappresentano uomini nella maggior parte sconosciuti, tutti più o meno nella stessa posa. Quello presente a Londra si ipotizza possa essere un suo autoritratto.

Antonello da Messina - Ritratto d'uomo

Antonello da Messina - Ritratto d'uomo - particolare

La Maria Maddalena di Giovanni Gerolamo Savoldo attrae irresistibilmente lo sguardo anche del visitatore più distratto, è considerata la prima versione di almeno altri quattro dipinti con lo stesso soggetto. La Maddalena è ritratta quasi di spalle, il volto girato indietro, lo sguardo lieto e malizioso, è appena stata al sepolcro di Gesù e lo ha trovato vuoto, su un muretto è posata un'ampolla con l'olio per ungere il corpo di Cristo, la donna è avvolta in un mantello argentato in seta che le incornicia il volto, una mano avvolta dalla stoffa le copre il mento, l'altra trattiene il mantello che lascia intravvedere la manica del vestito rosso.

Giovanni Gerolamo Savoldo - Maria Maddalena

Giovanni Gerolamo Savoldo - Maria Maddalena - particolare

Agnolo di Cosimo, detto il Bronzino, era considerato il ritrattista ufficiale della corte di Cosimo I dei Medici, il Ritratto di giovane uomo, probabilmente, rappresenta uno dei figli del duca di Firenze.

Bronzino - Ritratto di giovane uomo

Lorenzo Lotto, pittore veneziano, si ipotizza abbia realizzato questo dipinto in occasione del matrimonio di Lucrezia Valier con un componente della famiglia Pesaro, del ritratto si hanno notizie certe solo a partire dalla fine del 1700 quando si trovava nella collezione Pesaro a Venezia. La giovane donna indossa un sontuoso abito a righe con una abbondante scollatura, in testa una cuffia a ciambella. Ispirato alla storia di Lucrezia, eroina romana, moglie di Collatino che preferì uccidersi piuttosto che sopportare l'onta di essere stata violentata da Sesto Tarquinio, figlio dell'ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo. Il marito, il padre e un amico decisero di vendicarla guidando la sommossa che cacciò dalla città il re e dando inizio alla res pubblica romana della quale Lucio Tarquinio Collatino e l'amico Lucio Giunio Bruto furono i primi due consoli. La leggenda si ritrova nella stampa, che ha in mano la donna, rappresentante Lucrezia e nel foglio sul tavolo che riporta la scritta “Nec ella impudica Lucretiae exemplo vivet” (“Seguendo l'esempio di Lucrezia, nessuna donna vivrà nel disonore”).

Lorenzo Lotto  - Ritratto di gentildonna nelle vesti di Lucrezia

Tiziano Vecellio o, come preferiscono gli inglesi, Titian, altro grande pittore italiano è presente, tra le altre opere, con la Madonna col Bambino tra i santi Giovannino e Caterina. La Madonna è seduta su un prato con in braccio il Bambino, santa Caterina d'Alessandria inginocchiata sta sollevando Gesù mentre san Giovannino offre a Maria fiori e frutta, in alto un angioletto sorveglia la scena mentre i pastori lo indicano.

Tiziano - Madonna col Bambino tra i santi Giovannino e Caterina

Colpiscono i colori, il blu della veste di Maria, il bianco del vestito della santa con lo scialle giallo che le avvolge le spalle e quel fiore bianchissimo a forma di stella che il Battista porge alla Madre di Gesù.

Tiziano - Madonna col Bambino tra i santi Giovannino e Caterina -particolare

Tiziano - Madonna col Bambino tra i santi Giovannino e Caterina -particolare

Michelangelo Merisi detto Caravaggio, il pittore della luce, l'artista che rivoluzionò il concetto stesso di arte, controverso, osannato o condannato traeva spunto per le sue opere da scene realmente accadute utilizzando popolani e prostitute come modelli il che contribuiva, insieme ai suoi eccessi, alle risse e ai duelli in cui si trovò coinvolto, a non vedersi, talvolta, accettare il lavoro una volta finito. Alla National Gallery fa bella mostra di sé il "Ragazzo  morso da un ramarro"

Caravaggio - Ragazzo morso da un ramarro

Caravaggio - Ragazzo morso da un ramarro - particolare

Caravaggio - Ragazzo morso da un ramarro - particolare

La pittura è sempre stata considerata appannaggio maschile, eppure alcune donne sono riuscite lo stesso a dedicarvisi e a far riconoscere il loro talento. Nella pinacoteca londinese sono presenti due di loro: Artemisia Gentileschi e Rosalba Carriera.

Artemisia Gentileschi nasce a Roma nel 1593, il padre, pittore, la tiene segregata in casa a badare ai fratelli in particolare dopo la morte della madre ma la fanciulla riesce lo stesso ad applicarsi alla pittura mentre il padre le fa da maestro. Riconoscendo le sue capacità Orazio Gentileschi la fece seguire da Agostino Tassi specialista nel trompe-l'oeil , il Tassi, però, prima cercò di conquistarla poi, ai suoi rifiuti, la violentò. Artemisia, appena diciottenne, dapprima credette alle parole del Tassi che prometteva di sposarla poi, quando scoprì che era già sposato, lo denunciò per violenza carnale. Il processo fu lungo, doloroso e umiliante per Artemisia, alla fine “lo smargiasso”, come lo chiamavano, fu condannato a pagare una multa e all'esilio perpetuo da Roma che però non rispettò continuando a vivere e a lavorare nella città. Il padre Orazio organizzò per lei un matrimonio riparatore con Pierantonio Stiattesi e i due sposi si trasferirono a Firenze. Tra i tanti soggiorni in diverse città ce ne fu uno anche a Londra dove il padre lavorava alla corte del re Carlo I che insistette con lui perché si facesse raggiungere dalla figlia. Il dipinto presente alla National Gallery è un suo autoritratto nelle vesti di Santa Caterina d'Alessandria. Nella stessa sala, sulla parete opposta, è presente anche un dipinto del padre.

Artemisia Gentileschi - Autoritratto nelle vesti di Santa Caterina d'Alessandria

Rosalba Carriera, nata a Venezia, inizia la sua attività pittorica dipingendo damine sulle tabacchiere, ben presto iniziò a dipingere ritratti e la sua fama la portò anche a Parigi dove realizzò il ritratto di Luigi XV da giovane.

Rosalba Carriera - Ritratto d'uomo

Giovanni Antonio Canal era chiamato il Canaletto per distinguerlo dal padre, anche egli pittore di scenografie teatrali o forse per la bassa statura. Ben presto Giovanni si trovò a collaborare con il padre e il fratello, tra le prime commissioni ci fu quella per realizzare i fondali per alcune opere di Antonio Vivaldi. Durante un viaggio a Roma conobbe alcuni pittori vedutisti e questo influenzò tutta la sua successiva produzione. Grazie ai suoi dipinti ci viene restituita un'immagine fedele e realistica della Venezia dei suoi tempi.

Canaletto - Venezia: Palazzo ducale e la Riva degli Schiavoni

Concludiamo questa breve carrellata su alcuni dei tanti artisti italiani presenti nella pinacoteca con Francesco Hayez. Nato a Venezia nel 1791 muore a Milano nel 1882. Della sua vita conosciamo quello che lui stesso dettò all'amica Giuseppina Negroni Prati Morosini in una interessante autobiografia che, secondo le sue volontà, fu donata alla Pinacoteca di Brera. Il dipinto che si trova presso la Gallery è “Susanna al bagno”.

Francesco Hayez - Susanna al bagno

La storia è quella raccontata nel libro di Daniele nell'Antico Testamento, Susanna è una giovane donna molto bella che viene sorpresa da due vecchi mentre sta facendo il bagno, i due minacciano di raccontare al marito di averla sorpresa con il suo amante se non accetterà di concedersi a loro, lei rifiuta e i due la denunciano. Si svolge il processo e Susanna viene condannata a morte per lapidazione, interviene Daniele che convince i giudici a ripetere il processo, è lui stesso a condurre l'interrogatorio dei due vecchi che confessano l'inganno. Hayez ritrae Susanna nell'attimo in cui viene sorpresa mentre fa il bagno.

Francesco Hayez - Susanna al bagno - particolare

Ovviamente alla National Gallery tantissimi altri sono gli artisti italiani ed europei presenti, i quadri, una carrellata infinita, raccontano storie,

Andrea Mantegna - Sacra Famiglia con San Giovanni

incantano,

Leonardo da Vinci - La Vergine e il Bambino con Sant'Anna e San Giovanni - cartone, particolare

fanno sorridere,

Giovanni Battista Salvi detto Sassoferrato - Vergine che abbraccia il Bambino

fanno pensare,

Guido Reni - Il ratto di Europa

fanno innamorare di uno o l'altro artista, di un ritratto, un paesaggio, di un oggetto comune come un fiore bianco

Tiziano - Madonna col Bambino tra i santi Giovannino e Caterina -particolare

o di un vaso pieno di limpida acqua,

Caravaggio - Ragazzo morso da un ramarro - particolare

ti trasportano in una dimensione alternativa che, per un po', ti fa dimenticare la realtà complessa e problematica che ti aspetta fuori dal museo.

Scorcio di Trafalgar Square vista dalla loggia della National Gallery

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