Festa della donna 2022

Un modo piacevole di festeggiare è, senz’altro, quello di assistere ad un concerto dedicato proprio alle donne e diretto da una meravigliosa donna.

Domenica 6 marzo, presso l’auditorium “Conti” l’Ensemble de Saxophone e l’Ensemble de Saxophone junior di Varese ha riproposto quello che doveva essere il concerto dell’8 marzo 2020 che era stato annullato, forse per la prima volta, nella storia moderna, in tempo di pace, due anni fa dal primo lockdown causa covid.

Questo fatto ha reso la serata ancora più speciale, finalmente sono tornati i concerti, finalmente si torna a teatro, finalmente si torna a una vita normale; quanto siano stati lunghi questi due anni si vede bene nei capelli più grigi dei seniors e nell’altezza dei juniors che sono cresciuti e tanto in altezza ma anche in bravura.

La scelta dei brani operata dal maestro Levato è già una garanzia: da “Mamma mia” degli Abba a “Crudelia De Mon” dal cartone “La carica dei 101”, passando per l’opera lirica e il musical ci viene offerto qualcuno dei tanti aspetti del pianeta donna celebrato da grandi artisti.

Tra le tante immagini ricreate emergono con prepotenza Bella, dal cartoon “Bella e la bestia”, la fanciulla che, armata solo del suo coraggio e della sua generosità, trova la strada per raggiungere il cuore della bestia e riportarlo alla sua condizione di uomo; “Mary Poppins”, la tata che interviene a salvare dalla solitudine e dalla tristezza  due bambini e a riportare i distratti genitori al loro ruolo di mamma e papà: Gilda e Violetta dell’immortale Verdi, donne forti, appassionate, innamorate e disposte a tutto per quell’amore.

E poi, ecco Esmeralda nelle musiche di Cocciante, la zingara del Gobbo di Notre Dame, la fanciulla innocente e sognatrice che diventa il fulcro intorno al quale ruotano le passioni di Quasimodo, Frollo, Febo e del Poeta e ancora “Margherita”, un inno alla donna amata.

Insomma tante sfaccettature, ognuna che riflette un’immagine parziale descritta da uomini che hanno avuto bisogno di avere una festa dedicata per capire il valore, l’importanza e il cuore immenso del genere che rappresenta, come si diceva una volta, l’altra metà del cielo.

Il momento più toccante della serata è stato, però, a mio parere, l’esecuzione di “Mamma”. Scritta nel 1940, all’inizio di quella che fu considerata la più disastrosa guerra dell’era moderna, da Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini ed interpretata da Beniamino Gigli, è l’inno gioioso di un figlio che annuncia alla madre il ritorno da lei e le canta la sua felicità. È fin troppo facile in questo momento immaginare tanti giovani volti, tanti ragazzi che si vedono distruggere la vita da insensate guerre.

L’emozione diventa pianto se per un attimo riesci ad immaginare tutti questi ragazzi, giovani,  quasi bambini urlare alle loro mamme, le prime donne della loro vita:

Mamma son tanto felice

Perché ritorno da te.

Mamma la guerra è finita

Ed io ritorno da te

Auguri donne

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