Elba: una pennellata di verde tra cielo e mare

L'Isola d'Elba è, per estensione, la terza isola italiana del Mediterraneo; al largo, di fronte a Piombino, a circa 10 Km dalla costa toscana, si raggiunge con un'ora di traversata con uno dei tanti traghetti che fanno continuamente la spola tra l'isola e la terra ferma e, una volta sbarcati, qualsiasi aspettativa uno abbia questa viene ampiamente superata dalla bellezza del mare, della costa e dell'entroterra che si erge in una serie di rilievi ricoperti da una fitta macchia mediterranea e da estese pinete.

Portoferraio

L'isola era chiamata dai Greci Aithalìa, “fuliggine” con riferimento alla lavorazione del ferro estratto nelle sue miniere, per i latini il suo nome era Ilva che nel Medioevo divenne Ilba e poi Helba.

Mare in burrasca sulla spiaggia di Nisportino (foto di Andrea Faccio)

La storia dell'Elba inizia da molto lontano, durante le glaciazioni era attaccata alla terra ferma ed abitata da grandi mammiferi cacciati dagli uomini, con la fine delle glaciazioni venne divisa dal continente da un braccio di mare e di fatto non fu popolata almeno per 5000 anni quando arrivarono i primi navigatori nel neolitico come attestato dai ritrovamenti di utensili in pietra e ossidiana.

Rio Marina (foto di Andrea Faccio)

Da quel momento in poi si sviluppò una società che seppe sfruttare i giacimenti di rame, zinco e piombo con l'estrazione e la lavorazione parziale dei minerali che venivano utilizzati per scambi con la penisola o con genti di diversa provenienza.

L'isola entra anche in alcun miti greci, Diodoro Siculo e Strabone ne parlano come uno degli approdi degli Argonauti, gli eroi partiti a bordo della nave Argo al seguito di Giasone per trovare il Vello d'oro, da loro fu fondata la città di Argos poi divenuta Portoferraio. Anche Virgilio riprende questo mito narrando della partecipazione degli elbani alla guerra di Troia in aiuto a Priamo.

Tramonti Elbani visti da punti panoramici differenti: spiaggia di Nisportino, strada di collegamento Nisporto-Rio nell'Elba, Monte Serra, isola di Palmaiola , Grande Traversata Elbana ( foto di Andrea Faccio)

Per tornare alla storia nel VII sec. a.C. l'isola fu colonizzata dagli Etruschi fu poi la volta dei romani che occuparono l'Elba e pur continuando ad estrarre il ferro dalle miniere il minerale veniva spedito a Populonia per la lavorazione. Sono stati ritrovati anche i resti di tre ville romane e si sa che agli inizi del I secolo in una villa elbana soggiornò il poeta Ovidio.

Portoferraio, Faro dello Scoglietto 

Il resto della sua storia fu un alternarsi di periodi di abbandono e spopolamento a periodi di maggiore ricchezza con diversi tentativi di occupare l'isola che si trovava in una posizione unica per agevolare il traffico di merci che si intrecciavano nel Mediterraneo. Nel 1548 Cosimo de' Medici ottenne il controllo dell'isola dall'imperatore Carlo V, ne rafforzò le fortificazioni e fece costruire nella baia di Portoferraio una piazzaforte costituita da tre bastioni collegati tra di loro.

Portoferraio, Fortezze Medicee

Occupata da Francesi e Spagnoli che se ne contendevano il dominio furono più volte distrutte le difese dell'isola e arrestati molti suoi abitanti. Anche gli Inglesi cercarono di appropriarsi dell'isola riuscendo ad occuparla per qualche anno. Nel 1802 il controllo dell'Elba passò ai Francesi che vi istituirono scuole primarie obbligatorie, opere pubbliche e venne dato nuovo impulso alla coltivazione delle viti e alla produzione di pregiati vini.

Tornata sotto il controllo dei Lorena nel 1860 entrò a far parte del Regno di Sardegna e quindi nel 1861 del Regno d'Italia.

Portoferraio, panorama

Per visitare l'isola l'ideale è bordeggiare con un natante lungo le coste frastagliate ricche di spiagge e scogliere a strapiombo sul mare, cale e baie si susseguono permettendo frequenti soste per un bagno nelle acque cristalline o per attività subacquee o di snorkeling come a Pomonte dove è possibile immergersi per ammirare il relitto del cargo Elviscot incagliatosi su uno scoglio la notte del 10 gennaio 1972.

Spiaggia di Lacona

Anche viaggiare in auto permette di scoprire angoli suggestivi e paesini annidati tra il verde o protesi verso il mare mentre ci si inebria del profumo delle ginestre, del finocchietto selvatico e degli aromi della macchia mediterranea che ricopre i rilievi mentre più vicino alle coste è il profumo della resina dei pini a rendere fragrante l'aria. Macchie di colore si staccano vivide tra il verde cupo: oleandri, bougainville, siepi fiorite, piante che si arrampicano sui muri delle case.

Numerose sono le cittadine e i paesini che punteggiano l'isola.

Portoferraio, la città più popolata dell'isola è un condensato di storia antica e modernità tra le tantissime navi traghetto, panfili e barche che affollano il porto e le massicce fortezze medicee volute da Cosimo che cingono e proteggono il centro abitato.

Portoferraio, Forte Stella (foto di Andrea Faccio)

Meta dei tanti turisti sono anche le due ville che hanno ospitato l'Imperatore dei Francesi, Napoleone Bonaparte, dopo la sua sconfitta a Lipsia. Costretto all'esilio dalla coalizione formata da Austria, Russia, Prussia e Svezia l'imperatore scelse come dimora l'Isola d'Elba.

Portoferraio, Villa dei Mulini 

Non soddisfatto dell'abitazione che gli era stata preparata scelse la Villa dei Mulini come sua residenza facendola riadattare secondo i suoi desideri compreso un enorme salone delle feste dove troneggia un letto da parata ordinato a Parigi dalla madre Maria Letizia Ramolino a sottolineare il prestigio e il potere raggiunti.

Portoferraio, Villa dei Mulini, Salone delle feste

Portoferraio, Villa dei Mulini, Salone delle feste, Letto da parata

Il minuscolo giardino cinto da mura, affacciato sul mare, era il luogo dove, si dice, Napoleone trascorresse le notti.

Portoferraio, scorcio del giardino di Villa dei Mulini

Da un punto di vista storico ed artistico sono da apprezzare i lavori di restauro della palazzina, la ricerca meticolosa di arredi il più possibile simili agli originali a volte andati distrutti e la ricca biblioteca che l'imperatore aveva portato con sé da Fontainebleau.

Portoferraio, Villa dei Mulini, Biblioteca di Napoleone

Portoferraio, Villa dei Mulini, Biblioteca di Napoleone, particolare

Un piano della palazzina venne adattato per ospitare la moglie Maria Luisa che non lo seguì nell'esilio.

A fargli compagnia fu la sorella Paolina, della quale si conserva il sontuoso mantello di leggerissimo velluto verde, il colore riservato alle principesse, impreziosito da ricami di tralci di ulivo in oro lamellare. Nella camera da letto di Paolina è esposto il letto appartenuto a Napoleone prima dell'arrivo della sorella.

Portoferraio, Villa dei Mulini, Mantello di Paolina Bonaparte

Portoferraio, Villa dei Mulini, Camera da letto di Paolina Bonaparte

Portoazzurro è un piccolo borgo con una bella piazza che affaccia sul porto, negozi di souvenir, gelaterie e ristoranti riempiono la zona pedonale di golose fragranze.

Marciana è un'altra cittadina arroccata su in alto a 375 m sul livello del mare mentre sul mare è nata Marciana Marina. Rio Marina era considerata un tempo la capitale del ferro, oggi è un fiorente centro turistico.

Capoliveri è un bellissimo borgo medievale dove è un piacere passeggiare tra le stradine tra ristoranti tipici e locali dove gustare un gelato o una bibita.

Capoliveri, panorama

La cittadina è una tra le più antiche dell'isola nata in epoca etrusco-romana, il nome viene dal latino Caput Liberum, Capo Libero, ma Liberum era anche un altro nome del dio Bacco quindi potrebbe essere anche un probabile riferimento alla viticoltura.

Capoliveri, tramonto sulla spiaggia dell'Innamorata

Tra le tante manifestazioni che si tengono a Capoliveri molto suggestiva è la Disfida della Ciarpa che si tiene ogni anno la sera del 14 luglio.

Capoliveri, Scoglio della ciarpa (in secondo piano)

La manifestazione prende il via con un imponente corteo storico che si snoda dalla piazza della chiesa fino alla spiaggia dell'Innamorata dove viene accolto da mille fiammelle che illuminano la spiaggia.

Capoliveri, corteo storico

La fiaccolata si fa risalire alla seconda metà del XVII secolo quando il nobile spagnolo Domingo Cardenas fece naufragio nei pressi di Capoliveri, rimasto a vivere sull'isola venne a conoscenza di una leggenda popolare che raccontava la tragica storia di Maria e Lorenzo, due innamorati osteggiati dalla famiglia di lui ben più ricca di quella della fanciulla.

Capoliveri, corteo storico

La sera del 14 luglio, racconta la leggenda, Lorenzo si recò sulla spiaggia dove i due si incontravano deciso a chiedere in moglie la bella Maria, arrivò in anticipo e fu catturato dal pirata Barbarossa e dai suoi saraceni. Il giovane combatté duramente ma alla fine fu catturato mentre la sua innamorata assisteva impotente alla scena, quando vide che il corpo di Lorenzo veniva ributtato in mare si tuffò tra le onde dove anche lei trovò la morte, sullo scoglio da dove si tuffò fu ritrovata solo la sua sciarpa.

Capoliveri, spiaggia dell'Innamorata

Il nobile spagnolo rimase affascinato dalla storia e convinto di aver visto il fantasma di Maria tra le luci della sera decise di perpetuare nel tempo quella storia lasciando financo una clausola nel suo testamento che vincolava i suoi eredi a mantenere in vita la leggenda di Maria e Lorenzo.

Così ogni anno, dopo l'arrivo sulla spiaggia dell'Innamorata del corteo storico, una fanciulla che impersona Maria si tuffa dallo scoglio e quattro giovani del paese, ognuno rappresentante di uno dei quattro rioni dell'antico castello, Fortezza, Baluardo, Fosso e Torre, si lanciano in mare per raggiungere la ciarpa della fanciulla che sarà consegnata alla ragazza che l'anno successivo impersonerà Maria.

Capoliveri, fuochi pirotecnici sulla spiaggia                               dell'Innamorata

A questo punto non si può fare a meno di parlare dell'ospitalità elbana, cordiale e squisita e dei sapori da gustare, piatto principale, e non poteva essere che così, è il pesce preparato in modi diversi sia come elemento di condimento della pasta ma anche come secondo sano e gustoso.

In ogni ristorante nel menù è quasi sempre presente il pescato del giorno, orate e branzini preparati al forno con contorno di verdure, fritture di calamari, gamberi e alici per finire con un dessert tipico della Toscana, i croccanti e fragranti cantucci o la schiaccia briaca accompagnati da un aleatico passito prodotto sull'isola che racchiude in sé tutti i colori e i profumi di questo meraviglioso angolo d'Italia.

Tramonto dal Monte Capannello (foto di Andrea Faccio)

Testimonials d'eccezione che hanno dimostrato di gradire enormemente le spiagge elbane nel 2023 sono le tartarughe marine Caretta-caretta che, numerose, sono giunte sull'isola per lasciare sugli arenili dorati il loro prezioso carico di uova affidandole alla custodia dei volontari che si assicurano, con un monitoraggio costante, che nessun pericolo possa impedire la schiusa e il tuffo in mare delle minuscole neonate.

Spiaggia di Lacona, nido di Pancrazia

Quando poi a sera, ti siedi sulla spiaggia, il vento si placa e le onde lambiscono con un sussurro gentile la rena, la sagoma avvolta dalla bruma di un'isola lontana riporta alla mente la storia di Edmont Dantès, gli intrighi, la passione, i tradimenti e il grande amore de “Le comte de Monte-Cristo” che Alexandre Dumas scrisse ispirandosi parzialmente a fatti reali.

Spiaggia di Lacona

La storia racconta che il 24 febbraio 1815, il giorno in cui Napoleone Bonaparte lascia l'esilio sull'isola d'Elba, un giovane marinaio, Edmond Dantès sbarca a Marsiglia per fidanzarsi con la bella Mercedes, accusato da amici gelosi viene denunciato come bonapartista e imprigionato nel castello d'If. Sappiamo tutti come va a finire la storia.

Rio Marina, Torre dell'orologio e porto

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