Una cartolina da Lucca

Una cartolina da Lucca

Adagiata sul mar Tirreno a ponente e cinta dagli Appennini a nord-est, la Toscana è nota come una terra ricca, produce alcuni dei vini più pregiati al mondo ed un olio dorato dal sapore fruttato, possiede una cucina ancora fortemente legata alla tradizione popolare, varia, fantasiosa e sana e sul suo territorio vi è una delle maggiori concentrazioni di città d'arte, borghi storici, paesaggi collinari, bellezza che, probabilmente, non ha eguali al mondo.

Uno dei gioielli di questo immenso patrimonio è senz'altro la città di Lucca. Già il suo panorama è inconfondibile: cinta da un poderoso bastione che la protegge, con i numerosi campanili che svettano e, quasi al centro della città, una torre coronata da un piccolo bosco di lecci che vi hanno dimora.

Piantina della città di Lucca

L'etimologia del nome della città è tuttora incerto, lo si trova per la prima volta citato in una lettera di Cicerone del 46 a.C. Anche le origini sono incerte, alcuni storici la indicano come insediamento ligure altri come città etrusca fondata nel 220 a.C. e poi colonia romana a partire dal 180 a.C. All'epoca romana risalgono certamente l'anfiteatro, oggi un'elegante piazza, circondata da edifici, con solo quattro accessi e le strade ortogonali che si sono sviluppate attorno al cardo e al decumano che corrispondono alle attuale via Fillungo-Cenami e via S.Paolino-Roma-Santa Croce.

La prima cinta muraria venne costruita proprio dai romani che consideravano la città il primo baluardo difensivo dagli attacchi dei popoli del nord.

La fortuna della città si accrebbe nel Medioevo e Dante stesso vi soggiornò per alcuni dei suoi anni di esilio. Per un breve periodo fu sotto la signoria dei Guinigi ma per la maggior parte della sua storia rimase una repubblica indipendente fino al 1799.

Da dove iniziare per visitare la città? Sicuramente c'è l'imbarazzo della scelta, passeggiare per le stradine strette e affollate, sbirciare le vetrine, trovarsi in piccole piazze dove si affacciano palazzi e case torri che risalgono al medioevo, entrare nei tanti locali che offrono prelibatezze nostrane è un buon inizio per conoscere questa cittadina che ha conservato intatto il suo nucleo storico.

Oppure la scelta può essere percorrere i bastioni talmente ampi da essere utilizzati fino a non molto tempo fa come circonvallazione per spostarsi in auto.

Bastioni di Lucca

Integrati sulle mure romane preesistenti a partire dal 1504 sono la fortificazione, in una grande città, conservata completamente integra, lunghi più di 4 Km non furono mai cinti d'assedio e svolgono, tuttora, il ruolo di grande parco pubblico insieme ai prati che si estendono sugli spazi esterni prospicienti le mura.

Bastioni di Lucca

Oggi vengono utilizzati anche come palcoscenico per manifestazioni e spettacoli di vario genere.

Bastioni di Lucca

Dopo esserti perso tra le tante stradine e aver passeggiato sui bastioni, per aver un colpo d'occhio privilegiato sulla città si può salire sulla Torre delle Ore o su Torre Guinigi.

Torre delle Ore

Torre Guinigi

Questa presenta una caratteristica davvero speciale, sulla sommità della torre, tra l'altro abbastanza facile da raggiungere grazie ad una serie di rampe di scale sufficientemente comode, si trova un minuscolo bosco pensile.

Scale interne per raggiungere la sommità di Torre Guinigi

La torre è alta 44,25 m, sulla cima vennero piantati sette lecci, si pensa già nel corso del XV secolo come attesta un'immagine dell'epoca.

I lecci di Torre Guinigi

Un'antica leggenda racconta che l'albero più alto fu piantato da Paolo Guinigi, quando questi fu catturato ed imprigionato da Francesco Sforza l'albero perse tutte le foglie preannunciando la morte del signore di Lucca. Un'altra leggenda narra del grande amore della seconda moglie di Paolo Guinigi, Ilaria del Carretto, per il marito. Morta di parto giovanissima, insieme al fedele cagnolino il suo spirito, sotto il leccio piantato da Paolo, aspetta di rincontrarlo ed è questo grande amore ad aver impedito la distruzione della torre e del giardino. Dall'alto si gode della vista a 360 gradi sia della cittadina che del paesaggio che la circonda con le Alpi Apuane a Nord-Ovest, gli Appennini a Nord-Est e il Monte Pisano a sud.

Panorama di Lucca dall'alto di Torre Guinigi

Panorama di Lucca dall'alto di Torre Guinigi

A questo punto, scesi dalla Torre, l'obiettivo da raggiungere è il Duomo di San Martino dove, nella sacrestia, troviamo proprio il sarcofago di Ilaria del Carretto, morta a 26 anni a seguito della nascita della seconda figlia. Paolo Guinigi aveva dato l'incarico di scolpire il sarcofago a Jacopo della Quercia, scultore senese autore tra le altre opere delle sculture originali di Fonte Gaia a Siena.

Facciata del duomo di San Martino

Sarcofago di Ilaria del Carretto- Jacopo della Quercia

Il sarcofago presenta sui due lati lunghi una teoria di putti che reggono festoni, il corpo di Ilaria è adagiato sul coperchio ed è reso con un incredibile realismo, la veste, lunga fino ai piedi e stretta da una fascia sotto il seno, ha un alto soggolo, dagli spacchi laterali escono le maniche a sbuffo, l'acconciatura è curata come tutto il resto con i ricci che sembrano muoversi lievi sulla fronte.

Sarcofago di Ilaria del Carretto- Jacopo della Quercia

Ai piedi di Ilaria si trova il suo cagnolino, accucciato tende comunque il capo verso la padrona come in attesa di un suo gesto.

Sarcofago di Ilaria del Carretto- Jacopo della Quercia- particolare

Tutto il sarcofago parla d'affetti familiari, il cane simbolo di fedeltà coniugale, la bellezza del viso di Ilaria, la cura dei particolari a ricordo di un amore imperituro che ancora oggi commuove chi si trova davanti a quel capolavoro che non ha mai accolto, però, il corpo della giovane donna.

Sarcofago di Ilaria del Carretto- Jacopo della Quercia - particolare

L'interno del duomo regala altre sorprese estremamente affascinanti.

Volta del duomo

Pavimento del duomo

Nella navata sinistra nel tempietto del Civitali si trova il Volto Santo, un crocifisso ligneo detto acheropita cioè non fatto dalla mano dell'uomo che nei secoli ha portato a Lucca migliaia di fedeli in una tappa fondamentale sul percorso della Via Francigena.

Volto Santo

Volto Santo - particolare

Altri capolavori sono la Madonna in trono con Bambino e santi di Fra Bartolomeo, la Sacra conversazione di Domenico Ghirlandaio, un'Ultima cena di Tintoretto.

San Martino che divide il mantello con un povero

San Martino che divide il mantello con un povero - particolare

Una delle cappelle presenta una singolare particolarità, è detta la “Cappella della Libertà”, l'altare fu eretto nel 1369 come ringraziamento per la libertà dal dominio di Pisa, quello attuale fu scolpito nel 1577 dal Giambologna, sotto le sculture inciso nel marmo un bassorilievo riproduce la Lucca del XVI secolo.

Cappella della Libertà

Cappella della Libertà - bassorilievo della città

Un'altra bella basilica da visitare è quella di San Frediano, nell'omonima piazza.

Basilica di San Frediano

Sulla facciata brilla il mirabile mosaico con l'Ascensione tra angeli alla presenza degli Apostoli che erano posti ai lati della Madonna che fu eliminata per far posto alla monofora centrale.

Facciata della basilica di San Frediano - particolare

All'interno oltre agli affreschi e alla selva di colonne di epoca romana si può ammirare il capolavoro del fonte battesimale e una pregiata Annunciazione di scuola robbiana.

Fonte Battesimale

Annunciazione

Tornando al centro  della città troviamo la piazza dove, all'incrocio tra il cardo e il decumano sorgeva il foro romano e dove ora si erge la Chiesa di San Michele in Foro.

San Michele in Foro

Sagrato della chiesa

Anche questa chiesa con la facciata ardita che svetta in alto, guardando da dietro è possibile vedere gli scalini che salgono fino alla statua di San Michele, ha le sue belle leggende. Si racconta che il campanile fu fatto mozzare nella parte superiore dal capitano di Pisa, Giovanni dell'Agnello, perché il rintocco delle campane si udiva fino alla sua città affermando di fatto la superiorità di Lucca. Un'altra leggenda racconta che in momenti particolari della giornata e con la giusta luce si può intravedere un luccichio verde che proviene da uno smeraldo incastonato nella statua e mai più ritrovato.

Facciata della chiesa

Parte posteriore della facciata della chiesa

Campanile di San Michele in Foro

Di fronte alla basilica di San Michele si apre una stradina che porta nella piazza dove sorge la casa natale di Giacomo Puccini.

Statua di Giacomo Puccini - Piazza Cittadella

Casa museo di Giacomo Puccini

La casa, trasformata in museo, racchiude, oltre alla camera dove è nato il grande maestro, numerosi cimeli come i suoi abiti da caccia, il pianoforte con il quale compose la celebre aria della Turandot, “Nessun dorma”, alcuni vestiti di scena delle sue opere liriche, oggetti suoi personali, libretti delle sue opere, la ricostruzione nella soffitta della scena del I e IV Quadro de La Boheme, il sontuoso abito indossato dalla soprano Maria Jeritza nel II atto della Turandot nel primo allestimento dell'opera al Metropolitan Opera House di New York il 16 novembre del 1926, insomma un'escursione piacevole nella vita di uno dei più illustri figli di Lucca.

Camera da letto dove nacque Puccini

Ricostruzione di una scena de la Boheme

Abito di scena della Turandot

Ma sono tanti altri i tesori da scoprire nella città ricordando che visitare Lucca è un piacere da gustare con calma, è un tuffo nel passato lontano di una città dal cuore antico ma con un presente moderno e al passo con i tempi, è un piccolo assaggio di serena felicità come i Lucchesi ricordano perfino nel nome di una via.

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